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Lotte sindacali e cantieri di lavoro in Polesine negli anni ’50 e ’60

Manifestazione per il lavoro e le richieste di apertura dei cantieri (1950, Stanghella)

Lotte sindacali

Gli anni ’50 sono stati anni difficili per:

– i raccolti non abbondanti a causa dei metodi vecchi nella coltivazione;

– l’alluvione del Po che ha portato la distruzione del Polesine, aumentando la miseria della popolazione.

In questo contesto iniziarono le lotte sindacali operaie: cominciarono gli avventizi che fecero diversi giorni di sciopero durante la meanda chiedendo l’aumento della percentuale del grano. Nel giugno del 1952 furono proclamati scioperi di braccianti in tutta la provincia di Padova con assemblee e dimostrazioni pubbliche nelle  piazze.

Anche a Stanghella e a Pozzonovo ci furono tante manifestazioni. Le testimonianze e i documenti parlano di chiusura delle stalle e sospensione della trebbiatura in alcune aziende.

Di lì a poco i grandi proprietari agricoli affittarono tutto o in parte le aziende ai fittavoli del paese o di altri paesi, frantumando la grande proprietà terriera.

Le campagne ebbero una nuova sistemazione e organizzazione; negli anni seguenti ci fu un rinnovamento di coltivazioni, tecniche di lavoro e meccanizzazione.

Bibliografia: “Materiali di storia” centro studi luccini, “Pozzonovo, immagini cronaca”

Testimonianze di paesani


Manifestazione per il lavoro e le richieste di apertura dei cantieri (1950, Stanghella)
Manifestazione per il lavoro e le richieste di apertura dei cantieri (1950, Stanghella)

Cantieri di lavoro

Il lavoro agricolo non poteva assorbire tutta la manodopera locale e la meanda non era sufficiente a garantire il minimo essenziale per le spese quotidiane delle famiglie. Molti uomini e ragazzi restavano inoperosi per mesi interi in un paese che aveva bisogno di tanti interventi di ricostruzione.

Attraverso le seguenti tre foto è documentata una maninfestazione di lavoro fatta nel gennaio 1950 a Stanghella. Il corteo di uomini si snoda ordinatamente lungo la via principale di piazza Pighin, la piazza di Stanghella. Nei cartelli che gli uomini portano si legge”Chiediamo l’inizio dei lavori sul fiume Gorzone” e “Vogliamo un posto di lavoro sicuro”. L’atteggiamento delle persone è composto, non si vedono volti adirati o gesti rissosi.

Non rimase inascoltata la richiesta dei manifestanti, visto che già nel maggio 1950 fu creata la “Cooperativa edile stradale” che assumeva con regolari contratti di lavoro.

I risultati delle maninfestazioni furono i seguenti:

– nel maggio del ’50 si iniziò a lavorare sulle strade;

– il cantiere si apriva in primavera, nella bella stagione;

– il cantiere si chiudeva a fine maggio per avvantaggiare i lavori agricoli: meanda, patate, erba medica, barbabietole, mais, patate americane, uva;

– il cantiere si riapriva da ottobre a novembre;

– il cantiere restava chiuso durante la stagione invernale.

Cantiere “Subioti”

Testimonianza della signora Franca.

“Nel 1950 fu aperto il primo cantiere stradale. Furono assunte persone volenterose e bisognose economicamente, ma non sempre nelle condizioni fisiche migliori per fare lavori tanto pesanti: alcuni erano invalidi di guerra, altri erano giovani alla prima occupazione, altri erano disoccupati da tanto tempo, altri erano anziani.

I primi interventi servirono a fortificare gli argini del Gorzone, dei canali, delle scoline o fossi di drenaggio; in quegli anni fu ricostruito anche il ponte in muratura sul fiume Gorzone in corrispondenza della statale.

Via Marconi e via Canaletta Inferiore furono costruite da questi uomini, con un lavoro scrupoloso, centellinato e interminabile.”

“La lunga giornata lavorativa, veniva interrotta a mezzogiorno dal pasto che si faceva presso la mensa organizzata dall’Amministrazione Comunale. Due donne erano addette alla preparazione del pasto, che era regolarmente minestrone di verdure con “subioti”. Ogni giorno lo stesso menù che diffondeva il suo aroma per le vie del centro risultava così invitante che qualcuno preferiva barattare il suo piatto di pastasciutta cucinata in casa dalla moglie con il piatto di subioti di un operaio.”


Cantieri di lavoro, Stanghella 1950-’60
Cantieri di lavoro, Stanghella 1950-’60